A 64 anni dalla Nakba: la tragedia palestinese
È la Nakba, il disastro: la pulizia etnica che rese possibile la creazione di uno stato ebraico in una zona dove i palestinesi (musulmani e cristiani) costituivano il 70% della popolazione totale.
Con
la fine del mandato britannico sulla Palestina, là dove sarebbero
dovuti nascere, secondo la risoluzione 181 dell’ONU (adottata il 29
novembre 1947), due distinti stati indipendenti, uno ebraico e uno
arabo-palestinese, ne vide ufficialmente la luce uno solo: Israele.
Al
popolo di Palestina, invece, fu negato ogni diritto di vivere libero e
autonomo in un fazzoletto di terra a cui dare il nome di “patria”.
Anche
un’altra risoluzione ONU, la 194 dell’11 dicembre 1948, che sancisce il
diritto dei profughi palestinesi a fare ritorno a casa, non è mai stata
rispettata.
“Tutto
questo suona ancora più inspiegabile se si pensa che gli ebrei che
formarono lo stato d’Israele non erano la popolazione autoctona della
regione, bensì degli immigrati, giunti appositamente a ri-occupare
quella che, secondo il loro punto di vista, sarebbe stata un tempo “la
loro terra”.
Gli arabi della Palestina furono così scacciati dalle case
dove abitavano da generazioni e generazioni, da centinaia e centinaia di
anni, e questo proprio in un periodo in cui, in altre parti del mondo,
la fine formale del colonialismo vedeva la nascita di paesi indipendenti
in base al principio del dover essere “padroni a casa propria”.
Perché
questo in Palestina non accadde?
Perché gli ebrei strapparono questa
terra ai suoi legittimi abitanti e nessuno li punì?”.
La Nakba palestinese: i dati
1,4 milioni di palestinesi hanno vissuto nella Palestina storica, prima della Nakba del 1948.
Il 93% della Palestina, dall’inizio del protettorato inglese, era abitata dai palestinesi.
Il 7% della Palestina storica, al momento della decisione di dividerla nel novembre 1947, era sotto il controllo sionista.
Risoluzione ONU 181 (1947)
Il
56% della Palestina storica è stata assegnata allo “stato ebraico” in
base alla decisione di dividerla presa nel novembre 1947.
Circa il 50% (497.000 individui) degli abitanti dello “stato ebraico” proposto erano arabi palestinesi.
Circa 80% della terra dello “stato ebraico” proposto era di proprietà palestinese.
725.000 arabi palestinesi contro 10.000 ebrei abitavano nello “stato arabo” proposto in base alla risoluzione della divisione.
Nakba
531
tra villaggi e città palestinese sono stati distrutti completamente
durante la Nakba.
L’85% degli abitanti della superficie della
Palestina sulla quale è stata costituita Israele (più di 840.000
abitanti) sono stati cacciati durante la Nakba.
Il 93% della terra di Israele sarebbe di proprietà dei profughi palestinesi.
1.717.800 ettari appartenenti ai Palestinesi sono stati sequestrati da Israele nel 1948.
Israele è stata costituita sul 78% della Palestina storica occupata nel 1948.
Solo 150.000 palestinesi sono rimasti nelle zone sulle quali è stata costituita Israele.
30.000 – 40.000 palestinesi sono stati uccisi durante le operazioni di pulizia etnica.
400.000 palestinesi, un terzo della popolazione locale, sono stati eliminati entro la primavera del 1948.
199 villaggi palestinesi (33.696,4 ettari) sono stati evacuati prima della primavera del 1948.
15.000 palestinesi sono stati uccisi durante la Nakba.
Più di 50 sono i massacri “documentati” ai danni dei palestinesi nel 1948.
70.000 ettari sono stati sequestrati ai palestinesi dal 1948 al 1967.
Il 70% dei territori appartenenti ai palestinesi sono passati nelle mani sioniste dal 1948 all’inizio degli anni Cinquanta.
Il
70% dei territori appartenenti ai palestinesi che sono rimasti
all’interno di Israele sono passati nelle mani sioniste dal 1948 al
2000.
Attualmente il 75% dei palestinesi sono profughi espulsi dalla loro terra.
Circa il 50% del totale dei palestinesi vivono in esilio dalla Palestina storica.
Circa il 10% della Palestina storica appartiene oggi ai palestinesi.
Il brano e i dati sono tratti dal libro “Nakba. La tragedia del 1948“, edizioni Al Hikma(2009)
www.infopal.it
Lucia
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