Signoraggio: la grande TRUFFA



Capire il signoraggio bancario e soluzioni al problema

La maggior parte delle persone è perfettamente conscia del fatto che la società sia pesantemente influenzata dalla politica eppure non si rende conto di una semplice verità: alla base della Politica vi è l’Economia, mentre alla base dell’Economia vi è il mezzo di scambio che la rende possibile: i Soldi.

Questo è vero per almeno due motivi:

* non è possibile attuare riforme e nemmeno, più semplicemente, mantenere le promesse elettorali se non sussistono le adeguate risorse economiche;
* l’economia non potrebbe esistere a livelli superiori del baratto se non fosse stata inventata e introdotto il “denaro” o la “moneta” come mezzo di scambio.

Pertanto, come il discutere di Politica prescindendo dall’Economia è estremamente superficiale, analogamente lo è il discorrere di Economia prescindendo dal Sistema Monetario, ovvero dalle modalità con cui il mezzo di scambio viene generato, emesso e gestito.

A riprova di ciò basti pensare che in Italia si potrebbero fare tante belle cose ma purtroppo il Bilancio italiano chiude quasi sempre in perdita anche a causa degli interessi sul Debito Pubblico e, pertanto, la Legge Finanziaria non può che prevedere nuovi tagli, aumenti di tasse e privatizzazioni.

Questa situazione di “crisi perenne” è dovuta al signoraggio bancario.

Il Signoraggio è il potere (inteso come insieme dei vantaggi economici/politici/sociali) che derivano dal detenere la Sovranità Monetaria, ovvero la prerogativa di emettere e gestire i soldi.

La Sovranità Monetaria, invece di essere esclusivo appannaggio della Collettività, come dovrebbe essere, è oggi subdolamente detenuta dal Sistema Bancario, composto da Banche Centrali e Banche Commerciali private.

Il Sistema Bancario crea i soldi a costo zero sulla sola base del debito e li presta chiedendo la restituzione del capitale più gli interessi, per poi estinguere/distruggere il capitale e lucrare economicamente sul “solo” interesse.

Questo fatto, il signoraggio bancario, crea tutta una serie di problemi politico/economico/sociali riassumibili in 3 macro-problemi.

[1] Il primo problema è di carattere etico-legale e deriva dal fatto che un soggetto (la Collettività) si debba indebitare per ottenere un qualcosa che dovrebbe appartenergli di diritto: la sua moneta, il suo mezzo di scambio. Il denaro, infatti, acquista valore per il solo fatto che le persone, i cittadini, lo accettano in pagamento di beni e servizi.

Il valore del denaro è puramente indotto dalla convenzione stipulata fra i cittadini.



Eppure oggi appartiene a chi lo emette, cioè alle Banche. Questo paradosso prende il nome di “problema della proprietà popolare del denaro” e può essere riassunto nella domada: “a chi appartiene il denaro al momento dell’emissione?”

[2] Il secondo problema è di natura economica: attualmente le banche emettono “TOT” (soldi) ma chiedono indietro “TOT + INTERESSI”. Interessi che non sono stati mai emessi. Il meccanismo genera un circolo vizioso di indebitamento, rarefazione monetaria, aumento della pressione fiscale e conseguente aumento dei prezzi e calo del benessere.

In altre parole, per emettere 100 euro una banca deve necessariamene associarli a un debito pari all’ammontare del capitale emesso (100 euro) più gli interessi.

Il tutto può essere riassunto con 5 relazioni matematiche:

1. MONEY = DEBT nuova moneta può essere emessa solo a fronte di un debito di pari ammontare (che maturerà degli interessi)

2. DEBT = MONEY + INTEREST l’interesse relativo a un debito matura nel tempo

3. DEBT(t) = DEBT(t-1) + INTEREST (circolo vizioso di indebitamento)

4. DEBT>MONEY L’ammontare complessivo dei debiti supera sempre l’ammontare complessivo di moneta in circolazione

5. NO DEBT => NO MONEY (Oggi non può esistere moneta senza che esista debito)

L’attuale Sistema Monetario, per via di questo circolo vizioso su cui è basato, obbliga matematicamente qualche soggetto a risultare indebitato nei confronti delle banche e quindi, in caso di insolvenza, a vedersi pignorare i beni posti a garanzia sicché parte del debito possa essere annullato e il circolo vizioso di usura e indebitamento possa ripartire.

In circolazione ci sono sempre più debiti che moneta. Questo fatto è alla base della tensione sociale che costantemente sperimentiamo: la maggior parte dei cittadini è costretta a “correre” per ripagare dei debiti su qualcosa che dovrebbe già appartenergli di diritto.

Questo meccanismo è anche alla base dei periodi di “crisi economica” che periodicamente sperimentiamo.

[3] Il terzo problema ha a che fare col concetto di libertà: un Governo o uno Stato non può considerarsi “libero” se è costretto a indebitarsi nei confronti di un soggetto che, da statuto, è autonomo rispetto allo stesso: il Sistema Bancario che quindi esercita su Stato e Governo il potere del creditore nei confronti del debitore. Ciò in violazione della Costituzione Italiana che sancisce il principio di “sovranità dello Stato” nonché in conflitto di interessi.

Nel rapporto fra Governi e Banche Centrali il soggetto forte sono le Banche in quanto possono vantare indipendenza e autoreferenzialità in base al loro Statuto (che viene modificato a piacere in base alle necessità, Art.3 dello Statuto di Bankitalia docet) e agli accordi internazionali.

Per questo motivo si può metaforicamente affermare che i politici siano i camerieri dei banchieri.

Inoltre il Sistema Bancario, in virtù della propria prerogativa di emettere o meno moneta a proprio insindacabile giudizio può scegliere quali aziende finanziare e quali no determinando, o quantomeno influenzando molto pesantemente, la direzione che prenderà la società in fatto di benessere, economia, ricerca scientifica, istruzione e ogni altro tipo di parametro sociale.

Questo concetto può essere esteso alle estreme conseguenze quando si prende in considerazione l’abitudine delle grandi famiglie di banchieri internazionali di finanziare entrambe le fazioni di una guerra allo scopo di far sprofondare interi Stati sempre più nel proprio debito pubblico e quindi sempre più sotto il loro controllo, nonché di lucrare sul debito pubblico dei paesi del terzo mondo.

In ultima analisi, le famiglie di grandi banchieri internazionali, nel corso dei secoli, sono riuscite a creare un gigantesco business dalla gestione privata di un bene pubblico, qual è la moneta.

Immagina per un attimo di vivere in un mondo la cui classe politica è così corrotta da aver permesso la privatizzazione di un bene collettivo, ad esempio l’acqua, per così tanto tempo che, nonostante le sempre più evidenti iniquità nella distribuzione delle risorse idriche, tu non riesca più nemmeno a immaginare i benefici di una gestione pubblica e democratica dell’acqua.
Ora sostituisci l’acqua con la moneta e dinnanzi agli occhi scorgerai una visione emblematica dell’attuale realtà.


La soluzione ai problemi da signoraggio bancario potrà realizzarsi solo gradualmente quando gli ambienti accademici smetteranno di presentare il sistema attuale come “migliore o comunque unico possibile” e cercheranno valide alternative. Questo processo virtuoso potrà essere innescato solo dal diffondersi di questa consapevolezza che in molti, per ragioni di interesse, cercano di ostacolare.

Infine il recupero della sovranità popolare (fra qui quella monetaria) potrà avvenire per mezzo degli strumenti messi a disposizione della Democrazia Diretta coi quali si potrà conquistare il potere politico necessario al fine di presentare un’adeguata riforma monetaria in modo non violento ma secondo gli strumenti e le regole messe a disposizione dalla Costituzione Italiana.

La soluzione al problema signoraggio è quindi riassumibile nei seguenti 3 passi:

1. Informazione: senza un corretto uso dei mezzi di informazione, fra cui principalmente Internet, non è possibile creare quella base di consapevolezza necessaria ad affrontare i successivi passi.

2. Democrazia Diretta al posto di quella Rappresentativa per ottenere il potere politico necessario ad apportare delle riforme;

3. Riforma Monetaria per introdurre un Sistema Monetario Antropocratico con moneta di proprietà del portatore e il reddito di cittadinanza per spezzare il “circolo vizioso di indebitamento”.

Prima di tutto occorre però creare una buona base di consapevolezza.

Tutti noi contiamo sul tuo aiuto.

(http://danixland.net/blog/2010/1063-il-signoraggio-questo-sconosciuto/)

Lucia






Per non dire poi "Non lo sapevo!"

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